domenica 3 maggio 2009

Voci in Linea


Scritto da Natascia D'Amico Domenica 03 Maggio 2009 07:47

Quale debba essere il ruolo dell'artista nella società è un interrogativo forse vecchio quanto il mondo - sicuramente vecchio quanto il riconoscimento dello status di artista- e che in diversi periodi storici ha trovato risposte differenti. Oggi come oggi sembra che le logiche di mercato si insinuino sempre di più anche nel mondodell'arte, riducendo l'artista alla funzione di produttore, esecutore guidato dal gusto di questa o quella galleria.

Gennaro Ippolito e Giovanna Donnarumma, entrambi artisti e gestori a Napoli, in via S.Domenico Soriano, della “Linea d'Arte-Officina Creativa”, ci propongono allora qualcosa di diverso, un'idea che portano avanti con entusiasmo quasi fosse un gioco, un nuovo tipo di interpretazione: l'artista “autodeterminato”.

Se possono autodeterminarsi i popoli e le nazioni, perchè non potrebbero farlo gli artisti? E a seguire le loro argomentazioni, il discorso fila eccome.

Acquisendo quello che è il principio di imprenditorialità individuale i due, autofinanziandosi, hanno fatto di quello che era il loro laboratorio uno spazioespositivo in cui, secondo cicli e rispondendo a logiche funzionali, si susseguono mostre. La prima, che ha avuto luogo nel 2007 e che avrà seguito a breve, si intitolava “20x20” (dalla misura delle opere): ha avuto inizio il 20 giungno alle 20, con durata di 20 giorni, e contributo di partecipazione richiesto per opera di 2€

Tutti gli artisti che partecipano agli eventi dello spazio si ritrovano ad “autoproporsi e autopromuoversi” gestendosi in maniera totalmente indipendente: i compiti che si ritrovano ad assolvere vanno dalla pubblicità dell'evento e le relazioni con la stampa fino alla cura dell'allestimento della mostra stessa.

“Linea d'Arte” si propone come un'officina nel senso letterale del termine, un luogo di confronto, un “laboratorio di opere e idee”; la speranza è quella di arrivare a creare una sorta di cooperativa di artisti che siano autonomi, svincolati da qualsiasi tipo di potere, imprenditori di sé stessi e quindi liberi.

A parte il gusto di Gennaro e Giovanna, non c'è nessun limite d'accesso agli spazi, è data voce a tutti, proprio per conseguire il risultato di un'arte che sia in grado di autoselezionarsi: come dire “il meglio andrà avanti facendosi notare”. Allo scopo le opere sono offerte ai visitatori senza filtri, affinchè ognuno possa dare la propria lettura personale, o meglio “emozionale”.
Esperti o meno, appassionati d'arte e semplici curiosi, sono tutti invitati.

Natascia D'Amico

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